Il Common Module Family (CMF) è un pianale per automobili, progettato dalla Alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi e utilizzato a partire dal 2013 per la realizzazione di numerosi modelli appartenenti al gruppo franco-nipponico.
Caratteristiche
Questo pianale nasce per sostituire i precedenti pianali B e C, dai quali si differenzia essenzialmente per la sua architettura modulare che ne consente l'allungamento e/o l'allargamento in base alle esigenze dei progettisti e alle specifiche progettuali di ogni vettura in fase di progettazione. La sua natura modulare consente inoltre di risparmiare fino al 40% sui costi di progettazione e sviluppo, garantendo quindi da una parte ulteriori margini di guadagno e dall'altra la possibilità di realizzare vetture dai costi concorrenziali.
Ogni singolo pianale è costituito in pratica da cinque tipologie di moduli aggregati fra loro a comporre gli apparati elettronici e meccanici di ogni vettura. Questi cinque moduli, intercambiabili fra loro, sono: la zona anteriore dedicata al vano motore, quella anteriore destinata al sottoscocca, il sottoscocca posteriore, l'impianto elettrico/elettronico e la componentistica per la guida (sterzo, freni, ecc). In generale, questi pianali prevedono un avantreno di tipo MacPherson e un retrotreno a ruote interconnesse, con sterzo a cremagliera, servosterzo elettrico e freni a disco, anche se proprio per quanto riguarda l'impianto frenante vi sono alcune eccezioni limitate a modelli particolarmente economici. Lo schema meccanico previsto è in ogni caso del tipo a motore anteriore trasversale, trazione anteriore.
Versioni
In generale, il pianale CMF viene suddiviso a seconda delle sue applicazioni in varie categorie di utilizzo: il pianale siglato CMF-A viene utilizzato per vetture appunto di segmento A, mentre i pianali CMF-B vengono utilizzati per vetture di segmento B e Il pianale CMF C/D per le vetture dei segmenti superiori. Quest'ultima variante è stata la prima a debuttare, nel 2013, seguita nel 2015 dalla CMF-A, a cui fece seguito la CMF-B del 2019. Nel corso dello stesso anno è inoltre stata introdotta una variante CMF-EV destinata a fungere da base meccanica per le vetture a trazione elettrica. Ognuna di queste sottocategorie di pianali comprende a sua volta altre suddivisioni a seconda della loro complessità, e quindi dell'economia di realizzazione, il che prevede l'utilizzo di una sottovariante rispetto ad un'altra a seconda che si tratti, per esempio, di un modello low-cost o non.
Costruttori coinvolti
Oltre alla Renault e alla Nissan, storicamente legate fra loro da stretti accordi di collaborazione (la formazione del gruppo Renault-Nissan risale al 1999), sono coinvolti nell'utilizzo di questo pianale anche altri costruttori. Già dal 2013, anno di introduzione dei primi modelli basati sul pianale CMF, cominciarono le trattative con la Mitsubishi, che portarono nel 2016 all'ingresso di quest'ultima all'interno della nuova alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi. A partire dal 2017, poi, la cinese Dongfeng Motor entra nel capitale del gruppo rilevando ben il 50% del pacchetto azionario ed acquisendo quindi il diritto ad usufruire anch'essa dei pianali CMF. Infine non va dimenticata la joint-venture fra il gruppo franco-nipponico e la tedesca Daimler AG, una collaborazione siglata già nel 2010, quindi prima ancora della nascita dei primi pianali CMF, ma in base alla quale hanno visto la luce anche alcuni modelli marchiati Mercedes-Benz.
Veicoli basati sul pianale CMF
Note
Voci correlate
- Renault
- Nissan Motor
- Mitsubishi Motors Corporation
- Alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi
Collegamenti esterni
- Il pianale CMF su quattroruote.it
- Pagina dedicata al pianale CMF-B
- Pagina dedicata al pianale CMF-EV




